Una delle esperienze più coinvolgenti che si possono vivere in barca a vela è sicuramente l’esperienza della rada. Piccola premessa: non è una situazione per tutti, la barca ondeggia di continuo, gli spazi sono stretti, la convivenza è forzata e il bagno è sempre “molto vicino”.
Ma se la compagnia è quella giusta e tutti sono pronti a lasciare per qualche ora il mondo, la sosta in rada regala momenti bellissimi. Intensi ed emozionanti.
La prima volta che abbiamo dormito in rada, di fatto non abbiamo dormito a causa dell’attenzione costante al vento e al mare. La seconda abbiamo letteralmente lottato contro un maestrale che scendeva dalle montagne della Corsica con violenza (e noi avevamo dato effettivamente poca catena). Ma non ci siamo arresi e la terza volta abbiamo passato momenti meravigliosi sostando davanti alle isole della Finocchiarola in Corsica. Finalmente abbiamo potuto scoprire quell’emozione che tante volte avevamo sentito raccontare in banchina. Finalmente eravamo entrati nella magia!
Inizia la danza
Il mare circonda completamente l’imbarcazione e si inizia ad entrare in sintonia con il suo dolce movimento. Sembra quasi una danza. I rumori sono completamente diversi dalla terra ferma: il mare, il vento, i suoni che provengono da terra. La barca stessa ci parla con i suoi mille micro rumori.
L’orizzonte offre tutti i colori del blu e il cielo assume i colori del passare del tempo. Luce abbagliante di giorno, colori pastello sulla sera, tonalità intense di rosso e di giallo al tramonto e poi il blu scuro della notte illuminato da un tappeto di stelle.
In mare le brezze sono sempre presenti, niente aria condizionata, solo vento che spira dal mare o da terra.
L’atmosfera a bordo diventa sempre più rilassata e la ciurma entra in una sintonia quasi magica. Bagni in mare, bagni di sole, pranzi in allegria e cene consumate con le fioche luci di bordo. Le parole, le confidenze, i confronti sui temi più disparati. Discussioni e dibattiti che sfociano sempre in un brindisi o in un tuffo in mare.
Il culmine si prova facendo un bagno notturno o, ancor meglio, un bagno al mattino presto prima di colazione.
Ogni singolo momento è pura magia!
Consigli:
Vivere il mare significa averne rispetto e soprattutto conoscerlo. L’esperienza della rada può trasformarsi da pura magia a enorme fastidio.
Ecco allora alcuni piccoli consigli dettati dall’esperienza:
- controllare bene il meteo: se il vento e l’onda aumentano la danza si trasforma in una centrifuga poco piacevole. Restare in mare tutta la notte con condizioni meteo non ottimali mette a dura prova anche i velisti migliori;
- scegliere bene la compagnia: se non si è sicuri molto meglio fermarsi in un porto. Comunque questa è una situazione che si riesce a risolvere facilmente. Dopo la prima notte in rada tutto è chiaro e se la compagnia non è all’altezza molto meglio cambiare programma;
- Scegliere con cura la cambusa: piatti semplici ma sfiziosi e una buona bottiglia di vino rendono ancora più piacevole la vita a bordo;
- Togliersi orologi e mettere silenziosi i telefonini: la natura intorno e la compagnia riescono a scandire perfettamente ogni momento. Il mondo può rimane fuori per qualche giorno;
- Se possibile preferire un angolo “fuorirotta”: I posti più belli spesso diventano invivibili per la folla e si passano le giornate o, ancor peggio le nottate, a controllare le barche vicine per evitare collisioni. Inoltre, molto spesso, la vicinanza rende meno “liberi” questi bellissimi momenti;
- Musica: ascoltare la natura è molto rilassante ma in alcuni momenti una buona compilation rende tutto più poetico. Ascoltare Private Investigations dei Dire Straits o l’intermezzo della Cavalleria Rusticana guardando le stelle, seguendo il dolce dondolio delle onde regala emozioni difficili da descrivere;
- Liberare i pensieri e cercare di concentrarsi sul qui e ora.
Al termine della danza
Sono tante le sensazioni che si provano dopo aver trascorso questa esperienza in mare. Il tempo si è dilatato e ha ripreso il suo “umano” trascorrere. Un senso di libertà e di avventura illumina i pensieri. Ma soprattutto, tornando sulla terra ferma, ci si accorge che la danza con il mare non è terminata. Ogni volta che torniamo dopo aver trascorso qualche giorno in mare (bastano due giorni) ci assale il mal di terra. Noi continuiamo a danzare ma il mare non ci accompagna più e ci sentiamo quasi ubriachi. Questa sensazione è molto meno invasiva e forte del mal di mare. Non servono medicinali per farla passare. E’ sufficiente far passare un po’ di tempo. La danza pian piano termina e il mal di terra se ne va. Ma a questo punto siamo stati catturati dalla magia e rimane il forte desiderio di tornare quanto prima a danzare.