Visitare Barcellona per scoprire tutti i segreti dell’opera più importante del grande architetto Antoni Gaudi: La Sagrada Familia.
Una cattedrale maestosa e, ad oggi, ancora incompleta. Un intenso e mistico poema religioso. Una visita da non perdere!
Un’opera d’arte che stravolge la normalità costruttiva delle cattedrali cristiane.
L’esterno è quasi un vangelo scritto su pietra, un susseguirsi di simboli, statue, porte scolpite con complessi messaggi e altissime torri.
L’interno è di una semplicità e grandiosità emozionante. Niente statue o dipinti solo spazio e luce.
L’esterno colpisce per la complessità narrativa e simbolica, in alcuni punti quasi eccessiva. Impossibile comprendere pienamente il messaggio senza una guida e senza aver preparato la visita.
L’interno colpisce per la bellezza e l’armonia. Per la luce che entra dalle coloratissime vetrate, per l’immensità dello spazio e per la forma delle altissime colonne che in alto ricordano i rami degli alberi.
Volutamente non ho inserito foto dell’interno della Basilica: Impossibile catturare le emozioni che si vivono passeggiando lungo le navate con un obiettivo fotografico.
Lo splendore e l’intensità espressiva di questa incredibile opera d’arte lascia davvero con il fiato sospeso e consiglio vivamente di visitarla nelle ore di minore affollamento – la mattina presto o nel tardo pomeriggio – per apprezzare pienamente ogni singolo dettaglio. Consiglio inoltre di acquistare il biglietto on line per evitare lunghissime file e sicuramente includere la guida (non facile trovarla in italiano) o la comoda audio guida.
Un’opera incompleta
La prima pietra della Sagrada Familia è stata posata nel 1882 nel giorno di San Giuseppe ma ancora oggi i lavori di costruzione non sono terminati. La data prevista per la conclusione dei lavori è il 2026 a cento anni esatti dalla morte del grande architetto che l’ha disegnata.
Le facciate della Sagrada Familia
Le tre facciate rappresentano i tre momenti principali della vita di Gesù: la Nascita , la Passione e la Gloria. Queste le parole di Gaudì per descriverle.
La facciata della natività è ricchissima di simboli e decorazioni: ” Se invece di fare questa facciata decorata, ornata, turgida, avessi cominciato con quella della Passione, dura, nuda, come se fatta di ossa, la gente si sarebbe ritirata”
La facciata della passione ha statue taglienti dello scultore Josep Maria Subirachs: “Qualcuno ha trovato questa porta troppo stravagante, ma voglio fare paura, e per ottenerla non risparmio il chiaroscuro, in modo che, entrando e uscendo, tutto assuma un effetto più cupo. Inoltre, sono disposto a sacrificare la stessa costruzione, a rompere archi e tagliare colonne al fine di dare un’idea di come sia cruento il sacrificio.”
La facciata della Gloria non è stata ancora completata e diventerà l’ingresso principale della Basilica : “l frammenti del modello delle torri della facciata principale non li completerò e neanche li svilupperò. Ho deciso di lasciarla solo programmata affinché altre generazioni collaborino alla costruzione del tempio, come si è visto più volte nella storia delle cattedrali, le cui facciate non solo sono di altri autori, ma anche di altri stili.”
Le torri
Gaudì progettò un tempio che si elevava in verticale in modo che fosse visibile da qualsiasi punto di Barcellona e fosse riconoscibile rispetto agli altri edifici. Le 18 torri sono dedicate ai dodici apostoli, ai quattro evangelisti, a Gesù e alla Vergine Maria. Le altezze sono diverse: la più alta che raggiungerà i 172,5 mt è dedicata a Gesù.
Le torri della Natività e della Passione si possono visitare. Un ascensore raggiunge la sommità ma la discesa si effettua utilizzando una stretta scala a chiocciola che obbliga, in alcuni momenti, a fermarsi per evitare giramenti di testa.
La visita alle torri permette di osservare bene il tetto della Basilica e soprattutto consente di ammirare da vicino le coloratissime forme che adornano le torri e il tetto nonché di godere del panorama della città da quell’altezza.
La particolarità veramente sorprendente è che le torri agiscono da campanili.
La Sagrada Familia contiene un totale di 84 campane tra comuni e tubolari. Sulla facciata della Natività ci sono campane tubolari a percussione, sulla facciata della Passione campane tubolari a corpo risonante, sulla facciata della Gloria campane sintonizzate sulle note mi, sol e do. Gaudì compì complessi studi di acustica per raggiungere una perfetta sonorità.
Antoni Gaudì
Impossibile non innamorarsi di quest’uomo.
Leggere la sua storia, non certo facile ne felice, vedere quello che è riuscito a realizzare. Ammirare le sue opere ancora oggi estremamente moderne e incredibili. Seguire i suoi sogni, le sua straordinaria creatività, la sua ricerca di armonia legata allo studio della natura. Stupirsi della sua genialità e capacità tecnica. Antoni Gaudì non ci ha lasciato solo bellissime opere ma anche una straordinaria lezione di vita.
Visitare Barcellona e la Sagrada Familia consente di fare un viaggio in un mondo fantastico fatto di forme strane e multicolori realizzate all’inizio del ‘900 da un personaggio visionario che ha contribuito moltissimo alla nascita del modernismo di Barcellona e che ha saputo seguire le proprie folli intuizioni anche a dispetto delle critiche e delle opinioni dell’epoca.
Grazie alla sua caparbietà, creatività e genialità oggi possiamo ammirare questa bellissima Barcellona.
” Para hacer las cosas bien es necesario: primero, el amor, segundo, la tecnica”
Antoni Gaudì