Dic
20, 2019
Il Chianti: la Toscana rinascimentale tutta da scoprire
Complice un’inaspettata giornata di pallido sole invernale e un’insopportabile folla nelle strade del centro di Firenze abbiamo deciso di cambiare rotta, lasciare la grande città per percorrere le dolci curve di un bellissimo “cantuccio” di Toscana: Il Chianti.
Un panorama rinascimentale
Mi vergogno quasi ad ammetterlo ma non avevamo mai visitato questa terra ricca di borghi, fortezze, pievi e bellissime case di campagna in pietra. Le colline sono ricamate con vigneti e oliveti tipici di un paesaggio toscano senza tempo.
Viaggiare lungo la strada statale 222 “La Chiantigiana”, con le sue mille deviazioni, è quasi come viaggiare nei dipinti rinascimentali che si possono ammirare nelle grandi sale del Museo degli Uffizi. Le stesse vallate, gli stessi contorni, gli stessi cipressi.
La strada accarezza le colline. Sale, scende. In alcuni tratti è stretta e costeggia i filari dei vigneti, in altri attraversa piccoli boschi per poi aprirsi su panorami incredibili dove tutto sembra disegnato dalla mano di un grande artista.
Il Chianti è conosciuto in tutto il mondo per il suo famoso marchio con il gallo nero che rappresenta la produzione vinicola della zona. Un vino rosso, corposo che si accompagna splendidamente con la carne, i salumi e i formaggi che si producono in zona.
I borghi del Chianti
Il Chianti è costellato di piccoli borghi in pietra, ognuno con la sua architettura. Edifici medioevali, chiese, piccoli castelli, pievi. Ogni paese ha il suo minuscolo tesoro. Pochi passi, una piazzetta, un bar. Angoli di calma e di serenità fuori dal caos e dal rumore.
Si può visitare Greve in Chianti, considerata la porta del Chianti, con la sua famosa piazza del mercato o Montefioravalle e il suo castello medioevale. Proseguire per Castellina in Chianti e per Barberino Val d’Elsa, Tavernelle e San Casciano Val di Pesa dove visse Machiavelli.
Le distanze sono minime ed è possibile programmare tante piccole soste scegliendo un percorso che porta da Firenze a Siena e ad Arezzo.
Chianti e la tavola
Qualunque sia la meta scelta è d’obbligo programmare una sosta per assaporare la cucina e le specialità del territorio. Primo fra tutti il vino. Tanti i tour enogastronomici organizzati che si trovano sul web ma il modo migliore per visitare il Chianti è lasciarsi guidare dall’istinto scegliendo una delle tante trattorie che si trovano in ogni borgo.
Agriturismi, aziende agricole, taverne, ristoranti…… Impossibile sbagliare indirizzo.
L’Officina della Bistecca
Noi abbiamo scelto l’Officina della Bistecca. Un’istituzione nel Chianti. E’ una macelleria diventata famosa quando il suo titolare, Dario Cecchini, vendette in un’asta di beneficienza le ultime bistecche rese fuori legge dall’allerta Mucca Pazza.
Celebrò il funerale della fiorentina declamando i versi del sommo poeta ed esclamando con infinita tristezza: “per noi è come portarci via l’Inferno di Dante o la cupola del Brunelleschi” .
Di lui si dice:“Dario non è solo un magnifico macellaio, è un saltimbanco con lo sguardo assassino e il sorriso malizioso, una star della mannaia, è un cervello da showman montato sul torso di Hulk. Non diventi il macellaio più famoso del mondo (secondo il New York Times) solo con il coltello: ci vuole stile”
Un convivio dal sapore rinascimentale
La vera esperienza dal Cecchini è la tavola. Grandi tavoloni ospitano “le genti” che, dopo il primo bicchiere di vino, socializzano con grande allegria. Noi eravamo al tavolo con “amici” di Siena, Varese, Bergamo, Firenze, Madrid e Rio de Janeiro. E’ stato divertente e simpatico. Ognuno con le sue storie da raccontare. Ognuno con la propria cadenza o il proprio idioma.
Naturalmente il menu è tutto a base di carne ma per chi non gradisce è possibile chiedere un menu completamente vegetariano che comprende un’altra specialità toscana : la famosa pappa al pomodoro.
Il motto del Cecchini
Qui “come a teatro si paga il posto a sedere” “Da noi non troverete un ristorante, non troverete un “tavolino”, non troverete un menù alla carta e non troverete una carta dei vini. Quello che troverete è una macelleria, con un ceppo e un bancone che sono lì da otto generazioni, una griglia e una cucina. Troverete una tavolata di sconosciuti con i quali condividerete ogni taglio, ogni contorno e ogni fiasco di vino, e troverete una squadra di ragazze e ragazzi che vi serviranno portata dopo portata di manzo, accompagnandovi in un convivio d’ispirazione rinascimentale. Perché così come facevano i toscani già da tanti secoli, oggi, alla Macelleria Cecchini di Panzano in Chianti, popoli diversi, genti provenienti da ogni angolo del mondo e da ogni cantuccio d’Italia, si ritrovano a una stessa grande tavola …”
Itinerari Fuori Rotta
Il cambio di rotta improvviso ci ha regalato una splendida giornata, rilassante e molto divertente. Torneremo sicuramente in primavera per ammirare altri colori, altri panorami e per scoprire altri tesori in questo “cantuccio toscano”.